78/100 - 'Dentella' (Bracca - BG) - Che ci torneresti il giorno dopo.

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Nella stretta e tortuosa Val Serina, tributaria della Val Brembana, c'è un gioiello di trattoria, una perla di accoglienza di cui si vanta il paesino di Bracca, conosciuto per la sua acqua minerale.
Paesino piccino eppur grazioso, abbarbicato sulla montagna Bergamasca, circondato da una lussureggiante vegetazione, perlopiù di castagni, tanto che ci organizzano anche una Sagra in onore dell'ottobrino frutto. Luogo che dici 'ci si deve andar proprio a volerlo' visto che non è sulla provinciale, eppure incrociamo una gran carovana di Harleysti teutonici... potenza dei navigatori moderni!
Ebbene, parcheggiamo in pendenza ai lati della strada che si stringe proprio all'altezza del bell'edificio tradizionale in pietra ove è ubicata la ultra recensita locanda (guide Slow Food, Alice e Business Restaurants).


Bella la sensazione appena entrati, con una genuina accoglienza della ostessa, la quale ci fa accomodare 'dove volete, ne abbiamo di posto oggi' vista la scarsa affluenza di questo sabato a pranzo. Siamo quindi seduti un una saletta più intima rispetto al grande salone d'ingresso, una bellissima sala con pietra a vista, pavimento in cotto e degli interessanti elementi di matrice contadina a far da cornice, recipienti per la conservazione del latte, campanacci, cassetta di noci fresche.... Saremo i soli a godere di questo meraviglioso spazio, accanto ad una finestra sulla stradina che si arrampica in cima al paese.


L'atmosfera è casalinga e distensiva tanto che le scarpe si sostituirebbero con delle calde pantofole. Peccato non ci sia un bel camino, a completare il tutto...
La gentil Signora che dirige il locale ci spiega il menu a voce, un menu sì tradizionale, ma non rustico, direi molto accurato nella selezione delle materie prime. C'è il tartufo nero locale, la castagna di Bracca, i formaggi DOP a km zero, il prosciutto di Ardesio stagionato nel fieno.
Ci piacciono quasi tutti i piatti e questo crea un evidente imbarazzo della scelta. Partiamo con un antipasto misto di affettati accompagnato con una giardiniera casalinga. Nel frattempo diamo un'occhiata al piattino contenente il pane e qualche grissino bibanese: si può far di più con il coperto, ad esser perfezionisti.
Ecco quindi il nostro tagliere, composto da crostini con pancetta lardellata, prosciutto di Ardesio, mortadella nostrana, salame di maialino e di cinghiale. E la giardiniera, curiosamente composta da verdure pugliesi, e precisamente da un produttore di Cerignola, ci spiega la nostra ospite. Tant'è, vengono comunque valorizzati i piccoli produttori, sebbene il prodotto sia a km 1.000 più che a km zero...


Che dire, i salumi son tutti buoni. Ci è rimasto nel cuore il 'fondente' prosciutto, così morbido e profumato, speciale insomma. La giardiniera merita, soprattutto i lampascioni che si sposano bene con la loro 'amarezza' al sapido salame. Ci mancava il formaggio in questo antipasto, ma la colpa è nostra che non l'abbiamo chiesto, anche perchè questo è un locale che valorizza i DOP del territorio.
Poi via coi primi. E che primi! Optiamo per il risotto allo scorzone (tartufo nero di Bracca) e crespelle alla farina di castagne con formai de mut e pere. Abbiamo atteso volentieri i 18 minuti per la cottura del riso, segno che qui si fa espresso.
Che buone le crespelle, dal ripieno mouth watering, con gli ingredienti così ben distinti al palato, le pere tagliate finissime che vanno a nozze con il gagliardo e sottovalutato formai orobico. 


Buono anche il risotto, sebbene lo scorzone sia parente povero dei nobili tartufi piemontesi, comunque ben sgranato e mantecato con superba lievità. 


Ci dispiace non provare i secondi ma non mancheremo prossimamente.
Si chiude col per noi must dei dessert, la crostata con crema di vaniglia e lamponi, il semifreddo di castagne.


Anche qui siamo nella sfera della bontà, apprezzamento per la frolla sì soffice e per il pieno sapore delle castagne nel semifreddo. Un buon caffè chiude questa esperienza molto positiva, rinfrancante direi, poiché non è facile trovare locali accurati e appassionati ad un prezzo equo. 
 
Ci viene offerto quindi un amaro nostrano al pagar del conto, che recita 55,50 euro in due, una spesa giusta e meritata. Saremo ancora Vostri Ospiti, tuffandoci magari nella godereccia taragna, e grazie per la sincera e cristallina ospitalità Bergamasca.


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